Una candida tovaglia ridondante di macramè riesumata forse da qualche prezioso e antico baule, copriva, un paio d’anni fa, una tavola riccamente imbandita.
Calici scintillanti, piatti raffinatissimi, candelabri sontuosi, incorniciavano abbondanti pietanze coloratissime della cucina tipica siciliana. Questa esplosione “barocca”, inno ad una tavola natalizia, era esposta in una lunga vetrine di Dolce e Gabbana in via Della Spiga a Milano.
Attraeva passanti increduli con espressioni di stupore di fronte a tanta munificenza che si amalgamava perfettamente alla preziosità dei capi esposti.
E le scenografie nelle loro vetrine si rinnovano annualmente.
Presepi con statue ottocentesche incorniciate da velluti rosso amaranto si alternano ad apparizioni di borse o scarpe o vestiti evidenziati da cornici dorate e dolci note natalizie accompagnano l’ andare in queste lussuose vie del quadrilatero milanese.
” Oggi non fa molto freddo, siamo ad inizio della settimana, forse è il momento giusto per andar a vedere come quest’ anno. le vie più famose sono illuminate per le festività”.
Lo sguardo ironico di mio marito mi insegue, ma io non demordo
” Solo per guardare, ovviamente” sottolineo ed egli “Non vorrei ti venisse qualche idea” soggiunge…
“Ma, ti pare? Quelli sono negozi riservati ai veri danarosi, agli arricchiti col soldo facile, insomma a tutti quelli che non chiedono nemmeno quanto costa un capo o una borsa o un paio di scarpe; pagano ed escono!!!
Io vado per vedere la bellezza, la raffinatezza, la creatività dei nostri grandi stilisti, le novità degli addobbi di questo Natale imminente”
Sono io la prima a stupirmi della sua arrendevolezza nel seguirmi in questo tour e
riesco a trascinare , Dino, mio marito , di solito restio. per pochi minuti, ma abbastanza annoiato. Finalmente Milano ,d’ inverno poco illuminata, risplende e i palazzi del centro emergono avvolti da luci Led. Splendide straniere dai paesi dell’ est e gruppi con occhi a mandorla guardano, osservano ,entrano ed escono dalle boutique soddisfatti dei loro acquisti.
Meno male !
Questi negozianti gioiranno spero; e poi c’ è sempre quel dieci per cento di nostri connazionali che , detenendo la la vera ricchezza, si accoderanno negli acquisti!!!
Ma questa è un ‘altra storia
E via con la luminosità della ” Rinascente”
E luci e luci e luci, qui a Milano si susseguono e per un attimo abbagliati, dimentichiamo le difficoltà di questo nostro paese drammaticamente in crisi. Tentiamo di scordare la sfiducia dei nostri giovani alla ricerca di un futuro…Non vogliamo più pensare alle ribellioni delle periferie…
Questo angolo splendente di città è un altro mondo: si lascia osservare, assaporare e ci aiuta a sognare… a sognare…a sognare…