Vivevamo in un ‘altra città’. Era una domenica, tarda mattinata. Suona il citofono. Apro ad un inatteso amico, assicuratore, grande affabulatore, sovente primo attore in spettacoli teatrali amatoriali che, spesso, suonando il clarinetto, si esibiva anche in un complessino jazz in localini, recuperati da cantine emuli di ” cave ” francesi ,dopo un risottino di mezzanotte offerto dall’organizzazione.
Ragazzi ho per voi un’offerta < bomba >
Estrae da una capiente cartella un librone con incise parole dorate sulla imponente copertina. Sorride guardandoci ed esclama
< Volete diventare marchesi, baroni, duca, principi? Basta chiedere ! Potete scegliere il titolo nobiliare che piu’vi aggrada ; ovviamente man mano che si sale nel blasone il prezzo aumenta ma non supera mai un centinaio di migliaia di lire !!! >
Io e mio marito ci guardiamo, forse pronti per scoppiare in una fragorosa risata, ma rispettosi all’ospite, farfugliando, decliniamo questa “generosa “offerta.
Ci salutiamo proponendoci di rivederci al piu’presto.
Qualche giorno dopo, rapidamente, arriva un invito a cena a casa di questo nostro singolare e simpaticissimo personaggio.
Ci accoglie, trafelata, la moglie scusandosi per aver avuto una giornata faticosa in ufficio.
Ci accomodiamo ed ecco arrivare una camerierina con un vezzoso grembiule e guanti bianchi esclamando
< Principessa, la cena e’servita .>
Noblesse oblige