Arrancando sui tacchi arrivo alla fermata dell’autobus in tempo per farmelo scappare sotto il naso.”Non si preoccupi a quest’ora arrivano frequentemente”, mi informa la vocina di un’anziana seduta sotto la pensilina . Un mezzo sopraggiunge ma non e’quello che mi serve; e attendiamo…
“Ora , guardi e’ il nostro’ la informo.””Grazie , no , io sono qui per far passare il tempo”…
Per un viottolo tranquillo , incrociamo un anziano. Ci saluta e ci intrattiene almeno per mezz’ora, raccontandoci un bel po’ della sua vita.
Aveva necessita ‘urgente di di comunicare…
Una panchina ristoratrice ci accoglie, e li vicino una persona sola non vede l’ora di coinvolgerci nella sua solitudine.
La solitudine puo’ essere una cella intollerabile, ci sono dei momenti in cui mal si sopporta.
Einstei pero’ affermava di non trovarsi a suo agio tra la gente: era un genio non poteva distrarsi; ma anche per noi poveri mortali, momenti silenziosi e solitari possono diventare dei nidi per i pensieri.
E con l’avanzare dell’eta’ se non si sono coltivati sentimenti, affetti col calore umano, l’aridita’ si accompagna all ‘esaurirsi dei rapporti .
E l’assenza di compagnia, puo’ a volte sfociare in una ricerca di pace interiore?
Al ristorante una coppia a noi vicina , appena seduta, sprofonda in un silenzio smemorato, pur vicini, sembrano l’uno dall’altro lontanissimi.
E’un male moderno,che avvolge l’uomo in un vuoto senza fondo: le gioie non condivise muoiono.
Ma Gustav Jung affermava ‘la solitudine e’per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta”.